17 Maggio 2024
che c´è di nuovo

Ma che paese è mai questo ?

27-04-2008 - News Generiche
L´altro giorno è venuto a trovarmi un grande amico. Era tanto che non lo vedevo. Nonostante l´età è in gran forma, - "Guarda qui cosa t´ho portato - mi fa - un tesoretto, una cosa eccezionale - si vantava tutto soddisfatto - e mi fa vedere questa cartolina postale che decido subito di schiaffare sulla home perché anche "voidifornacette" possiate goderne. Bella ! Bella e inedita che andrà ad aggiungersi alla collezione di 36 cartoline già presenti nella Foto Gallery del nostro sito. Questa, secondo me, è anche la più significativa perché rappresenta il passaggio epocale da un´economia agricola a quella industriale. Lo scatto risale di certo alla fine degli anni ´40. Di automobili nemmeno l´ombra. - "Ma siamo sicuri che sia davvero il nostro paese ?" osservo divertito. Romantico il fondo strada in pavé. Si intravede il distributore di benzina del Cei, sulla destra in basso dove ora c´è la sezione del PD, con gli alberi a far fresco sulla piccola "stazione di servizio". Il palazzo Ciompi poi è fantastico, si vedono le bici "ai box" del mitico Ilio del Ciclista - gaddese - amico di Gino Bartali, mentre verso destra, qualche anno dopo, ha avuto sede la "villa" di Pietro del Carli. Sulla sinistra di Ilio si trovava la bottega di Oreste uno dei barbieri del paese, proprio li vicino alla bacheca del PSI. La signora in mezzo alla strada con la borsa in mano andava a fare spesa alla Cooperativa dove si "segnava" sul libretto e si pagava a fine mese, Sull´angolo del palazzo Panichi c´era la bottega di frutta e verdura di Argia che vendeva, tra l´altro, ottime zizzole, riparate sotto la tenda da sole rigorosamente a strisce bianche e blu. Più in là, sulla destra verso il Cottolengo, il macello della cooperativa, Ardino è sulla porta, poco più in là, verso Cascina, i negozi di pannina di Nena, di Giustina, la bottega di barbiere di Guglielmo, il babbo del mitico Giotto e gli alimentari di Cristianina di Arbizzino. Infine il Bar di Beppino, meta di esperti giocatori di Ramino e di Pinnacolo che puzzavano di vino e fumo di sigaro toscano. Per ultima la casa del Duca di Alfiano: il senatore Narciso Feliciano Pelosini. Erano tempi in cui le massaie andavano a fare il bucato ai Piloni sul fosso e i ragazzi facevano il bagno sotto il ponte e alla Cascata. Davanti ai Gaddi vicino al retone e al barchetto di Cecchino del Pelosini, la fornace di Pino. Dopo aver fatto il bagno i ragazzi si ritrovavano a giocare alla Pista e poi finalmente a casa a fare la lezione e merenda a base di pane, zucchero e vino. Sembra di raccontare una novella di nonna, invece era la realtà. Quella del nostro paese. Una realtà che noi di Fornacette abbiamo avuto la fortuna di conoscere e di ricordare oggi con un po´ di nostalgia.

Se avete altre cartoline di Fornacette da aggiungere alla collezione mandatele. Saranno pubblicate con i ringraziamenti nostri e di tutti i fornacellesi.

S´è fatto tardi. Ciao !

gdg


Fonte: gdg

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