che c´è di nuovo
IL MUSEO DELLA BICLETTA GINO BARTALI DI PONTE A EMA
04-05-2009 - News Generiche



- "ma te lo conosci Paolino Ingoglia un amico carissimo vostro paesano che sta oggi a Calcinaia con la famiglia?" Risposta. "Se lo ´onosco ? egliè i´ mi´ allievo prediletto! ma senti ´i chi t´è andato a pescare ? Sono proprio contento salutatelo e ditegli se per favore mi manda un calendario delle manifestazioni canine organizzae quest´anno". Così parlò Roberto Nenci maestro allevatore de "I dobermann di Piandema". Hai visto com´è piccino il mondo ! Al ritorno a casa ho chiamato Paolo che è rimasto molto contento di questa cosa tanto che gli abbiamo chiesto se ci scriveva un pezzo sul suo paese natio che noi proponiamo agli amici di ndf.it.
O, intendiamoci, Paolo è un "vecchio" sentimentale come noi e si sente che a Ponte a Ema ha lasciato un pezzo del suo cuore e in questo ci sono con noi delle analogie non di poco conto rispetto alle Fornacette della nostra gioventù. Ciao Paolo. Grazie. Se qualcuno volesse andare al museo di Gino Bartali a Ponte a Ema contatteci, saremmo ben lieti di fornirvi tutte le indicazioni possibili. Intanto godetevi le foto del museo nella foto gallery collegata a questa news. Poi, se volete, potete entrare nel museo attraverso il suo sito ufficiale: http://www.ciclomuseo-bartali.it/web/
Indirizzo:
Associazione Amici del Museo del Ciclismo "Gino Bartali"
Via Chiantigiana, 177
50126 Ponte a Ema (Firenze)
Tel. 055 6461272
Fax 055 6466532
e-mail: info@ciclomuseo-bartali.it
Una giornata a Ponte a Ema, il paese di Gino Bartali
...e anche il mio
di Paolo Ingoglia
Per chi, dalla Valdera volesse andare a visitare il museo del mitico Campione Gino Bartali, non deve far altro che prendere la Fi-Pi-Li direzione Firenze, giungere a Scandicci, imboccare l´A1 direzione Roma, fino all´uscita di Firenze Sud. Laddove ora c´è un lussuoso Hotel di una famosa catena internazionale vicino a una grande rotatoria, un tempo c´erano gli alberi da frutto più buoni di tutta la zona.
Ciliegi, albicocchi, susini, peschi, erano per noi ragazzi di paese una miniera di vitamine ed un enorme palestra a cielo aperto dove noi svolgevamo particolari attività sportive tipo il "salto da un ramo all´altro", oppure lo "scatto da centometrista con salto ad ostacoli" ogni qualvolta venivamo sorpresi dal proprietario del terreno (bei tempi!).
Veniamo un po´ ai giorni nostri; superata la rotatoria si entra in paese, il quale a prima vista non appare molto cambiato nel corso degli anni, solo una piccola parte che si trova sul lato sinistro è di recente costruzione,per il resto tutto è rimasto pressoché invariato.
Quelli che sono cambiati sono i paesani, infatti anche Ponte a Ema ha subito l´influenza di immigrazione da parte di varie etnie giunte da ogni dove, ed anche gli esercizi storici come macellerie,alimentari ed altro sono gestite da facce nuove dovuto all´inarrestabile processo di trasformazione generazionale.
Lasciato sulla destra il Bar Sport dove noi ci riunivamo prima di andare al cinema o a ballare, si giunge alla casa natale del mitico Ginettaccio sotto la quale adesso c´è un´edicola, tempo fa si trovava il Bar Intramontabile (termine col quale veniva chiamato Gino) e mitica sede del Viola Club
a lui intitolato.
Fatti pochi metri dall´altro lato della strada ecco il museo fortemente voluto dalla popolazione già prima che il nostro Campione passasse a miglior vita.
Se sarete fortunati potrete trovare dei ciceroni speciali, personaggi storici di Ponte a Ema, come Roberto Nenci, grande "chirurgo" della bistecca alla fiorentina al quale sono particolarmente affezionato, essendo lui stato il mio punto di riferimento per i tanti consigli che mi ha dato del mondo cinofilo del quale faceva già parte fin dai primi anni 60 in quanto titolare dell´affisso di "Pian d´Ema" noto allevamento di Dobermann, Bracchi Italiani e Tedeschi.
Per chi volesse sapere di più su questo paesino alle porte di Firenze, può trovare in libreria un simpaticissimo libro che si intitola "Quella candida Valle dell´Ema", scritto da Adorno Bonciani, pittore e scrittore coetaneo di Bartali nel quale si raccontano le gesta del Campione nel periodo a cavallo della II° Guerra Mondiale.
Approfitto della preziosa ospitalità del sito "noidellefornacette.it" per salutare i miei concittadini sia di Ponte a Ema che di Calcinaia. Un abbraccio virtuale che come un ponte unisce e accomuna idealmente due realtà molto legate alla passione per la bicicletta. Ciao !
Grazie ancora Paolo e un caloroso saluto agli amici del Museo Gino Bartali di Ponte a Ema che ci hanno fatto trascorrere una giornata davvero speciale e densa di significati umani e sportivi.
La redazione di ndf.it
Le foto allegate a questa news ritraggono spazi del Museo e l´amico Roberto Nenci - Consigliere dell´ Associazione Amici del Museo del Ciclismo "Gino Bartali" di Ponte a Ema
Fonte: gdg